martedì 5 gennaio 2010

amarti ancora



Mio marito mi ha mandato questa foto, sua, e questa poesia, rubata


SE TU MI DIMENTICASSI

Voglio che tu sappia una cosa. Tu sai com'è questa cosa:
se guardo la luna di Cristallo, il ramo rosso del lento autunno alla mia finestra,
se tocco vicino al fuoco l'impalpabile cenere o il rugoso corpo della legna
tutto mi conduce a te, come se ciò che esiste, aromi, luce,
metalli, fossero piccole navi che vanno verso le tue isole che m'attendono.
Orbene, se a poco a poco cessi d'amarmi
cesserò d’amarti a poco a poco.
Se d'improvviso mi dimentichi, non cercarmi, che già ti avrò dimenticata.
Se consideri lungo e pazzo il vento di bandiere che passa per la mia vita e
ti decidi a lasciarmi sulla riva del cuore in cui ho le radici, pensa
che in quel giorno, in quell’ ora
leverò in alto le braccia e le mie radici usciranno a cercare altra terra.
Ma se ogni giorno, ogni sera senti che a me sei destinata con dolcezza implacabile
se ogni giorno sale alle tue labbra un fiore a cercarmi
ahi, amore mio, ahi mia, in me tutto quel fuoco si ripete,
in me nulla si spegne né dimentica
il mio amore si nutre del tuo amore, amata, e finché tu vivrai starà
tra le tue braccia senza uscire dalle mie.

Pablo Neruda

3 commenti:

  1. Te l'ho detto tante volte e te lo ribadisco: tu hai come marito quanto di meglio l'universo maschile possa offrire! Questa volta chapeau al tuo G.!

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  2. Ha scelto il massimo il tuo G. Pablo Neruda era il mito della mia giovinezza.
    Senti se ti piace la poesia che ho scritto alcuni anni fà, non tantissimi solo dieci, per Annamaria

    Perché cerchi
    parole che non sai?
    Guardami:
    invecchia con me,
    noi moriremo insieme
    se tu vorrai.

    Non era niente male, anche se io non mi considero un poeta.

    RispondiElimina

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