giovedì 27 ottobre 2011

C'erano una volta le cinque terre


(stralcio di un diario di viaggio alle cinque terre)
......
Eccolo, dall’alto della Punta Mesco, il golfo che attira turisti da tutto il mondo.
Cinque terre, cinque paesi che sembrano tutti uguali ma con ognuno una sua caratteristica.



Monterosso al mare con la promessa del nome mantenuta nei fatti,  perchè i turisti che escono dalla  stazione col trolley al seguito si trovano davanti, semplicemente, il mare;  Vernazza dal territorio terrazzato a vigneto, Corniglia circondata dagli uliveti protetti da muretti a secco, Manarola con le case che sembrano un tutt’uno con la falesia a strapiombo sul mare, Rio maggiore dove inizia la famosa  via dell’amore, scolpita nella roccia, troppo affollata per i miei gusti.
Paesi da visitare a piedi, perché la loro bellezza merita la nostra fatica.
Mentre percorro questi sentieri penso alla fatica -quella vera-  che devono aver fatto gli abitanti di queste terre scoscese  per realizzare i terrazzamenti, i muretti a secco, gli acciottolati, le scalinate; fatica fatta non per diletto e scelta, come la sto facendo io, ma per rendere produttivo un terreno difficile, per ricavare il sostentamento, per vivere.
Poi penso con tenerezza ai proprietari del bed and breakfast che ci ospita. 

      Sono due anziani, marito e moglie, sulla settantina. 
Il marito  produce vino e olio, la moglie  si occupa delle camere e della colazione, cucinando torte e confezionando confetture coi frutti del podere. 
Affittano le tre camere da letto dei figli, ora sposati e sistemati. 
Abbiamo fatto  conoscenza col vecchio stamattina, dopo colazione, mentre andavamo a vedere fin dove arrivasse la proprietà: l’abbiamo  trovato che lavorava nel podere mettendo il diserbante tra le piante, “perché non ce la faccio più a zappare”.
Appena ci ha visti ha smesso all'istante di lavorare, come se non stesse aspettando altro.
 L’ex marinaio –ne conserva l’occhio vispo, lo sguardo in allerta-  risponde alle mie curiosità sulle coltivazioni e poi ci snocciola la storia della sua vita.
Si scusa di farci perdere tempo, ma non sa che un  vecchio che mi racconta la sua vita (la voce è identica a quella di Monsignore  Ersilio Tonini) nel bel mezzo di questi  ulivi centenari è: luce ai miei occhi, musica nelle mie orecchie, pane per i miei denti.
Si è imbarcato a 14 anni. Soffriva il mal di mare e piangeva per la lontananza dalla mamma e dal papà, ma portava a casa dei bei soldi e  con questi i suoi genitori riuscirono a elevarsi dalla condizione di mezzadri a quella di proprietari di questa terra, che dava loro buon olio e buon vino.
All'età giusta  si sposò una ragazza dell'appennino- quelle del suo paese non lo volevano per via del suo lavoro-  e portò la moglie a vivere in casa sua, coi genitori. Dopo qualche anno l’intraprendente consorte ebbe l’idea di vendere la vecchia casa situata in centro paese per costruirne una nuova là dove i suoceri avevano le coltivazioni, per una maggior comodità, visto che toccava a lei aiutarli lavorare la terra mentre lui continuava ad andare per mare. La donna non trovò però il coraggio di fare questa proposta direttamente al marito e preferì ricorrere alla suocera, come intermediaria … E come si arrabbiò, lui, al momento! Perché aveva quel carattere lì. Ma poi ci pensò su e fece come diceva lei, e così ha sempre fatto, e fa tuttora! 
Lo vede signora?
Io stamattina me ne sarei rimasto volentieri a letto, invece sono qui a lavorare perché sono comandato.
Gli chiedo com’era fare il marinaio. 
"La compagnia dove lavoravo portava  merci, portava persone, io facevo il capo cameriere, ma sa ... Io a un certo punto non ne potevo più di quella vita per mare, lontano da casa, dalla famiglia."
"E sua moglie non era gelosa?" lo stuzzico, dato che un fisico ancora asciutto e due occhi color del mare mi fanno intuire che dev'essere stato un gran bel marinaio
"Ma io ... " si mette sulla difensiva "Io non volevo fare le corna a mia moglie! Ci ero costretto, mi ci costringevano ... a quelle donne eleganti delle cabine non potevi dire di no! ... Però io non vedevo l'ora di tornare dalla mia moglie e dai miei figli, che crescevano senza papà"
“Chi coltiverà questa terra? I suoi figli?” gli chiedo.
"ah, no, li ho fatti studiare e adesso si danno delle arie, quelli!"
"E allora che ne sarà di questa terra?"
“Cadrà in abbandono, come questi appezzamenti vicino al mio”
Mi viene da pensare che forse la gente prende le caratteristiche del territorio dove vive: e che qui alle cinque terre la gente è -o era- essenziale, perché la terra è poca, non c’è tanto da scialare. Laboriosa, perché un conto è lavorare la terra in pianura un conto in collina. All’antica, come la vite e l’ulivo.  Semplice ma profonda, come il mare.

18 commenti:

  1. Quello che è successo a Monterosso era previsto da tutti quelli che non sognano più e con non hanno mai detto buffonate. Succederà di nuovo e di nuovo e di nuovo, ogni anno, se non a Monterosso un po' più in là, ma comunque nelle cinque terre.
    E continueremo a cospargerci il capo di cenere -o di fango se preferite- ma tutto rimarrà come prima.
    Perché siamo un popolo di intrallazzatori e di bastardi, incapaci di una vera autentica rivoluzione, che dovrebbe iniziare con la messa la bando di TUTTA la classe politica;
    poi bisognerebbe ELIMINARE FISICAMENTE i capi e i sottocapi mafiosi, camorristi e della N'drangheda, nonché della Sacra Corona. Chi rimarrebbe? Ah, i Massoni.
    Poi si potrebbe mettere in galera a vita tutti coloro che guadagnano sulle disgrazie altrui e sono tanti.
    In quanti rimarrebbero in vita e liberi: 40 o 50 milioni? Da lì, mettendo al governo giovani e donne non politicizzati si potrebbe ricominciare.
    Ma purtroppo questa è pura utopia.
    Né interessa tanto la nostra blogghista, che bada al pratico, al solido e che a questa nemmeno farà un commento.
    O mi sbaglio?

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  2. Ovidio diceva: porta pazienza e resisti, un giorno questo dolore ti sarà utile
    (Un tizio ne ha tratto il titolo di un romanzo)
    Io invece credo che questi siano dolori inutili, perchè non cambia mai niente.

    L'ITALIA FRANA!!! urlava la mia prof di disegno delle magistrali, una isterica pazza, che però per quella cosa aveva ragione.
    Sono passati trent'anni, TRENTA ANNI, e tutti se ne sono fregati: il cittadino che vuole solo allargare la casa per il figlioletto, l'amministatore miope, il politico cieco e il parlamento che CONDONA, perchè SE NE FREGA.
    Loro ne hanno tante di case, e quand'anche se ne alluvionasse una raggiungerebbero l'altra con un mezzo ad ALTA VELOCITA' ... oppss... scusate, CON una MASERATI blindata.

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  3. Adesso c'è attenzione sul disastro e sui morti, poi passati alcuni giorni si continuerà come prima: a cementificare selvaggiamente.

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  4. Non seguo tanto la TV, ma ieri sera, entrato per altri motivi nel salone "dove si fanno le cose belle" come dice mia nipote, ho sentito uno stralcio di notizia. Mi sembra di aver capito che il sindaco di Firenze, Renzi, vorrebbe partecipare alle primarie del PD.
    Spero che le vinca, con tutto il cuore, e che si presenti alle prossime elezioni nazionali: vengo in Italia per dargli il mio voto. È l'unico che mi piaccia: ha 33 anni, una bella faccia schietta, dice quello che direi io e che vorrei dicesse un politico serio, manda affanculo D'Alema -ti pare poco per uno del PD?- e dichiara che a lui del PD non gliene frega niente, ma che fa il sindaco di Firenze e gli stanno a cuore i fiorentini. Così potrebbe dire: a me stanno a cuore gli italiani e non le vostre beghe di politicanti del cazzo.
    Giuro che vengo a dargli il mio voto.

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  5. Il voto a Renzi? Bhà. Voglio prima capire come intende ricostruire, dopo aver rottamato.
    A naso mi sembra un pò troppo presuntuoso, il Renzino. Insomma, uno che pretende di terminare una cosa lasciata a metà da Michelangelo, mi fa venire la pelle d'oca dallo spavento.

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  6. Ciao Albero, benvenuto, grazie del commento e del sostegno.

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  7. Oppss, manca una ti.
    Però il tuo nome ha una sua dignità anche senza ti ... VIVA GLI ALBERI!

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  8. Quella di Michelangelo era una provocazione, almeno io così l'ho classificata.
    Quanto alla sua presunta presunzione, cosa vuoi che faccia uno che appena arrivato in politica diventa sindaco di una città come Firenze; uno che si mette alla testa di un gruppo di giovani per rottamare quel matusa del PD; uno che vuole fare qualcosa di diverso?
    Vogliamo continuare ad andare avanti con ruderi di una seconda repubblica che era peggio della prima?
    Vogliamo continuare con il Berlu di qua e quella figura amorfa di Bersani di là.
    Se ti sta bene, accomodati.
    Io sono di destra, lo sai, ma disposto a cambiare con uno che mi piace.
    Vado a pelle, come in tutte le mie cose, come ho sempre fatto finora e non mi sono mai trovato male.

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  9. a noi, che stiamo dall'altra parte del mare, piace molto la Liguria. E' il primo pezzo di terra che vediamo dalla nave, quindi abbiamo sempre amato i liguri a cominciare da Fabrizio De Andrè.

    A Monterosso è scomparso un sardo, che si chiamava Usai e faceva il volontario.
    Una preghiera per lui.

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  10. Mi unisco alla tua preghiera per il volontario Usai e per tutti i morti dell'alluvione.
    Ciao baskettaro, a rileggerci, spero in occasione di un post non commemorativo.
    (great bruce)

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  11. Iaco,
    Tu emuli Indro Montanelli, che nacque di destra e morì di sinistra. Tanto di cappello.
    Provocare Michelangelo mi sembra un'idea poco intelligente, comunque staremo a vedere.
    Adesso nella sinistra comincia il ballo di san vito delle alleanze, mi gira la testa al solo pensiero. Giro giro tondo casca il mondo casca la terra tutti giù per terra!
    Solo che noi col culo per terra ci siamo già ... e la terra ci sta cascando addosso ...
    e mentre il titanic affonda loro pensano a ballare.

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  12. Sono andata a cercare la notizia di Usai volontario, perchè non avevo capito se era morto nell'esercizio del volontariato.
    E' proprio così, Usai è morto perchè voleva aprire i tombini. Sono questi gli eroi del nostro tempo! Anche da noi, quando esce il torrente o quando scoppia un incendio nei boschi, sono i volontari della protezione civile e dell'antincendio a rischiare la pelle.

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  13. Mi fai un onore non da poco a mettermi vicino -almeno da emulatore- a Indro. Lui si schierò contro il fascismo -da fascista-; io modestamente non esistendo ormai quasi più la destra in cui avevo creduto -che fine hanno fatto i nobili ideali, il senso della patria e della libertà?- mi rivolgo dall'altra parte per vedere se trovo qualcuno che possa rappresentarmi in questo nostro momento di culo a terra, anzi già abbondantemente sprofondato sotto terra.
    Spero di averlo trovato.
    Fammi gli auguri e io li faccio a te, poi entrambi li faremo a tutti gli italiani di buona volontà.

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  14. sì, lui lavorava a Monterosso come volontario. Ormai la Sardegna è terra di emigrazione, siamo ovunque, qui da noi non c'é più nulla solo terra riarsa e fabbriche chiuse ("this hard land" ?). Usai stava cercando di alzare 2 tombini per far defluire l'ondata, ma è stato travolto...

    ciao cara Silvia speriamo in questo concerto di Firenze a giugno, di cui si vagheggia da tempo!

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  15. ciao silvia, forse non è il post adatto per lasciarti i miei saluti, ti ritrovo con piacere, come stai?

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  16. Vecchia sabbyetta,
    quanto tempo è passato,
    quanti ricordi fai rivivere tu ...
    (te la sto cantando sulle note di vecchio scarpone)
    io sto bene e tu.
    L'ultima volta che ti web-incontrai avevi dichiarato guerra alla bilancia; spero che tu l'abbia vinta ... se non la guerra, almeno la battaglia!
    Ciao bella

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  17. la guerra continua...!!!
    per il resto le cose vanno bene, a giorni alterni!!!
    un bacio!

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